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Abramo: come provvederà Dio

Abramo visse 4000 anni fa. Si mise in viaggio verso il luogo (l’odierna Israele) che Dio gli aveva indicato. Gli fu promesso un figlio che sarebbe diventato una “grande nazione”, ma dovette aspettare parecchio tempo prima di veder realizzata questa promessa. Sappiamo che essa si è avverata e che Abramo viene considerato un personaggio importante della storia umana. Viene chiamato padre delle nazioni e da lui discendono gli arabi e gli ebrei. Quando suo figlio Isacco nacque, lui era molto felice di vederlo crescere e diventare un uomo. Dopo un po’ di tempo, Dio lo mise alla prova in un modo del tutto inaspettato. Gli disse:

«Prendi ora tuo figlio, il tuo unico, colui che ami, Isacco, e va’ nel paese di Moria, e offrilo là in olocausto sopra uno dei monti che ti dirò». (Genesi 22:2)

Quello che domanda Dio è difficile da comprendere! Perché gli avrebbe chiesto di fare questo sacrificio? Abramo però, aveva imparato a fidarsi di Dio anche quando non capiva

 Abraamo si alzò la mattina di buon’ora, sellò il suo asino, prese con sé due suoi servi e suo figlio Isacco, spaccò della legna per l’olocausto, poi partí verso il luogo che Dio gli aveva indicato. (Genesi 22:3)

Dopo tre giorni di viaggio raggiunsero la montagna. Poi

Giunsero al luogo che Dio gli aveva detto. Abraamo costruí l’altare e vi accomodò la legna; legò Isacco suo figlio, e lo mise sull’altare, sopra la legna. 10 Abraamo stese la mano e prese il coltello per scannare suo figlio. (Genesi 22:9-10)

Abramo era pronto ad obbedire a Dio. Proprio in quel momento successe qualcosa di straordinario

Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e disse: «Abraamo, Abraamo!» Egli rispose: «Eccomi». 12 E l’angelo: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli male! Ora so che tu temi Dio, poiché non mi hai rifiutato tuo figlio, l’unico tuo». Abraamo alzò gli occhi, guardò, ed ecco dietro a sé un montone, impigliato per le corna in un cespuglio. Abraamo andò, prese il montone e l’offerse in olocausto invece di suo figlio. (Genesi 22:11-13)

All’ultimo momento Isacco fu salvato dalla morte; Abramo vide un montone impigliato per le corna in un cespuglio e lo sacrificò. Dio provvide un ariete che avrebbe preso il posto di Isacco.

Arrivati a questo punto della storia vorrei fare una domanda. L‘ariete che prese il posto di Isacco è vivo o morto?

Perché domando questo? Perché Abramo darà un nome al posto dove ha sacrificato il montone; purtroppo la maggior parte delle persone ignorano la sua importanza. La storia continua…

 Abramo chiamò quel luogo “Il Signore provvederà”.  Per questo si dice anche oggi: “Al monte del Signore sarà provveduto”. (Genesi 22:14)

Un’altra domanda: Il tempo che Abramo usò quando diede un nome a quel luogo (“Il Signore provvederà”) è espresso al passato, presente o futuro?

 Guardando al futuro, non al passato

È chiaro che Abramo fa riferimento al futuro. Molte persone pensano che lui diede un nome a quel posto, quando vide il montone provvisto da Dio, impigliato in un cespuglio, che poi sacrificò al posto di suo figlio Isacco. La verità è che Abramo chiamò quel luogo con quel nome quando aveva già sacrificato il montone. Se invece lo avesse visto prima del sacrificio – avrebbe chiamato il posto “Il Signore ha provveduto , cioè al passato. Mentre il versetto conclusivo diceva: << Per questo si dice anche oggi: Al monte del Signore sarà provveduto”». Tutto fa riferimento al futuro, non al passato. Abramo non ha dato questo nome al luogo pensando al montone sacrificato. Lo ha nominato così per un altro motivo  – pensando al futuro. Perché?

 Dove si trovava quel posto?

Ricordi dove è stato fatto questo sacrificio? Viene raccontato all’inizio della storia:

(“Abramo prendi tuo figlio Isacco, … e va nel paese di Moria”)

Il sacrificio è avvenuto a Moria. Dove si trovava questo posto? Ai tempi di Abramo (2000 a. C.) era una regione selvaggia, solo con pochi cespugli, un ariete selvatico e Abramo e Isacco in cima a quella montagna. Ma mille anni dopo (1000 a.C.) il re Davide vi costruì la città di Gerusalemme, e suo figlio Salomone vi costruì il primo tempio ebraico. Leggiamo più tardi nell’Antico Testamento che:

Allora Salomone cominciò a costruire il tempio del SIGNORE a Gerusalemme sul monte Moria… (2 Cronache 3:1)

Il Monte Moria divenne Gerusalemme, la città ebraica con il Tempio ebraico. Oggi è un luogo sacro per il popolo ebraico e Gerusalemme è la capitale di Israele.

 Il sacrificio di Abramo e Gesù

 Pensiamo un po’ ai titoli di Gesù. Quello più noto di Gesù è “il Cristo”. Ma aveva altri appellativi, come:

Il giorno seguente, Giovanni vide Gesú che veniva verso di lui e disse: Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo! (Giovanni 1:29)

Gesù fu anche chiamato “l’Agnello di Dio“. Pensa alla fine della vita di Gesù. Dove fu arrestato e crocifisso? Era a Gerusalemme (che è lo stesso “Monte Moria”). È affermato molto chiaramente che:

Saputo che egli era della giurisdizione di Erode, lo mandò da Erode, che si trovava anch’egli a Gerusalemme in quei giorni. (Luca 23:7)

L’arresto, il processo e la morte di Gesù avvenne a Gerusalemme (= Monte Moria). La cronologia mostra gli eventi accaduti sul Monte Moria.

Eventi importanti accaduti sul Monte Moria

Eventi importanti accaduti sul Monte Moria

Ritorniamo ad Abramo. Perché ha chiamato quel posto nel tempo futuro “Il SIGNORE provvederà”? Isacco era stato salvato all’ultimo momento, nel quale un agnello veniva sacrificato al suo posto. Duemila anni dopo, Gesù viene chiamato “Agnello di Dio” e sarà sacrificato nello stesso luogo, cosicché anche tu e io potessimo vivere.

 Un piano divino

 È come se una Mente avesse collegato questi due eventi separati da 2000 anni di storia. Ciò che rende unica la connessione è che il primo evento punta al successivo, in base al nome nel tempo futuro. Come avrebbe fatto Abramo a sapere cosa sarebbe successo in futuro? Nessun umano conosce il futuro, solo Dio può. La previsione del futuro, ed il fatto che questi eventi siano poi accaduti nello stesso luogo, sono la prova che non si tratta di un progetto umano, ma del piano di Dio. Lui desidera che pensiamo a questo aspetto come riportato qui sotto

Il sacrificio di Abramo sul Monte Moria è un segno che indica il sacrificio di Gesù

Il sacrificio di Abramo sul Monte Moria è un segno che indica il sacrificio di Gesù

 Buone notizie per tutte le nazioni

Questo racconto ha una promessa anche per te. Alla fine di questa storia Dio promette ad Abramo:

 “… e attraverso la tua progenie tutte le nazioni sulla terra saranno benedette perché tu hai obbedito a me”. (Genesi 22:18)

Se appartieni a una delle “nazioni sulla terra”, allora questa è una promessa per te, per una “benedizione” da parte di Dio.

Quindi cos’è questa “benedizione”? Cosa hai capito? Pensa alla storia. Proprio come l’ariete ha salvato Isacco dalla morte, così Gesù l’Agnello di Dio, con il suo sacrificio nello stesso luogo, ci salva dal potere della morte. Se fosse vero, sarebbe certamente una buona notizia.

Il sacrificio di Abramo sul Monte Moria è un evento importante nella storia antica. Oggi è ricordato e celebrato da milioni di persone in tutto il mondo. Ma è anche una storia ancora attuale per te che vivi 4000 anni dopo.

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